COMPONENTI

Longato Giovanni; Bigolin Federico; Rossato Luca; Delantone Emma; Russo Alessandro

mercoledì 20 maggio 2015

Domande poste a chi ha vissuto in prima persona la guerra.

Buongiorno, chi è e da dove viene? Cosa ha provato durante il periodo della guerra?

Buongiorno, mi chiamo Arif e sono originario di Kumanov, Macedonia.
Durante il periodo della guerra ho provato terrore, paura e avevo ormai perso ogni speranza.


Quali ricordi indelebili le ha lasciato?

La guerra mi ha lasciato ricordi che hanno segnato e segneranno per sempre la mia vita, ho visto uccidere persone innocenti, i soldati prendevano i bambini piccoli, le donne incinte e tagliavano loro la testa davanti a tutti: avevo la grande paura che facessero lo stesso anche con noi.


martedì 28 aprile 2015

Le disgrazie portate dalla guerra

La guerra svoltasi in Bosnia tra il 6 Aprile 1992 e il 14 Dicembre 1995 ha portato gravi conseguenze,al livello di danni strutturali ,riportati quindi su strade,edifici,case ma soprattutto al livello di vite portate via.
Infatti questa guerra ha distrutto migliaia di famiglie e tolto la vita a milioni di persone, tra cui tantissimi civili che vi hanno partecipato involontariamente.Inoltre tra le tante vite tolte c'è stato un gran numero di giovani morti. La guerra come già detto, ha distrutto migliaia di famiglie portando via i figli ai genitori e i genitori ai figli. Infine molte abitazioni sono state interamente rase al suolo oppure hanno riportato gravi danni a causa dei bombardamenti da parte dei serbi,che hanno inoltre  portato vittime e la morte di cittadini innocenti.                                                                                      
                                                                                                                      Russo Alessandro                                                  
Macerie di un' abitazione dopo un bombardamento
                             

venerdì 24 aprile 2015

La guerra dei Balcani si poteva evitare?

La guerra dei Balcani fu una guerra civile e secessionista iniziata nel 1991 e il 1995 che conta oltre 93000 morti, la motivazione fu il forte nazionalismo delle nuove fazioni politiche e delle loro aspettative economiche, spesso in contrasto tra di loro.
Personalmente penso che questo conflitto si sarebbe potuto evitare se la Jugoslavia fosse rimasta territorialmente come ai tempi di Tito, ma divisa in regioni con grandi autonomie proprie che rispettassero la cultura e l’etnia delle stesse.
Altrimenti il secondo modo per evitare inutili spargimenti di sangue sarebbe stato solo la nomina di un altro dittatore  come la figura di Tito.
Quest’ultimo però non avrebbe garantito il pluralismo delle idee e delle etnie.
                                                            
                                                                            Luca Rossato.















immagine jugoslavia.

Assedio di Sarajevo, ricordiamoci di non dimenticare.

Come sappiamo tra il 1991 e il 1995 Sarajevo é stata scenario di uno dei più tremendi genocidi dell'età contemporanea. Quella che iniziò nel 1991 fu una guerra che coinvolse tutti, sia le etnie che le fedi religiose.
Sarajevo assunse un ruolo cruciale nel conflitto, in quanto al suo interno coabitavano le tre più grandi religioni del mondo.
Dopo la dichiarazione di indipendenza della Federazione, truppe dell'esercito regolare jugoslavo, spalleggiate dalle milizie serbo-bosniache, cingono d'assedio la città, che resterà circondata ed isolata per quasi quattro anni.: il più lungo assedio subito da una città europea nella storia recente.
I cannoneggiamenti degli assedianti sulla città, la privazione di approvvigionamenti di acqua, cibo, elettricità e gas provocarono migliaia di vittime civili, decimati ulteriormente dai numerosi cecchini disseminati in città. Una delle arterie principali di Sarajevo (Ulica Zmaja od Bosne) è rimasta tristemente famosa perchè soprannominata "viale dei cecchini".
Immaginiamo per qualche istante di vivere in prima persona questi avvenimenti, immaginiamo di avere un padre che esce per andare a lavoro, oppure una madre che va a fare la spesa o un figlio che esce di casa per giocare con gli amici; immaginiamo che quest'ultimi non tornino a casa perchè entrati a far parte degli oltre dodicimila morti. Proviamo ad immaginare un mondo dove l'uomo non ritorna sui suoi errori, proviamo a non dimenticare... e impariamo da quanto accaduto.
                                                                                         
   Bigolin Federico 
Ulica Zmaja od Bosne, il viale dei cecchini.

La donna nella guerra dell'ex Jugoslavia.

Da sempre la donna è vista come un oggetto debole, inutile, un peso per la società.
Nel corso della storia il sesso femminile ha lottato duramente per ottenere l'uguaglianza rispetto al sesso maschile ottenendo risultati considerevoli in vari campi. Purtroppo l'uguaglianza dei sessi non è ancora presente in molti paesi; la forza, il potere delle donne è spesso sottovalutato.
Nell'ambito della guerra dell'ex Jugoslavia, le donne hanno avuto un ruolo di fondamentale importanza, sono state chiamate ad un compito molto difficile: sostituire in tutto e per tutto i mariti che hanno preso parte alla guerra. Esse infatti oltre a svolgere i loro normali compiti (cucinare, accudire i figli...) hanno dovuto lavorare in fabbrica per permettere alla popolazione di sopravvivere e anche assumere il ruolo di medici nel momento del bisogno. Personalmente penso che la guerra in generale sia qualcosa di estremamente negativo che andrebbe evitato con qualunque mezzo, poiché quasi sempre a rimetterci è la popolazione anche se non l'ha voluta.



 Delantone Emma



Alcune donne serbe con dei proiettili di mortaio